L'oro protegge veramente i nostri soldi dall'inflazione?
- Stefano Saldarelli
- 9 giu
- Tempo di lettura: 4 min
Beh, la risposta netta, secca, sarebbe: “Sì”. Ovvio che, detta così, l’articolo potrebbe chiudersi qui.
Ma vediamo come - e perché - possiamo affermarlo con assoluta certezza.
In un mondo dove il denaro perde valore giorno dopo giorno, esiste davvero un modo per proteggere i propri risparmi? La risposta potrebbe sorprenderti.
Ho fatto qualche ricerca e, lo ammetto, ho anche sguinzagliato qualche intelligenza artificiale per farmi aiutare a fare due conti. Ammetto anche che non ho un’anima da matematico ma da creativo: i calcoli li lascio volentieri a chi è stato progettato con “precisione matematica”, facendo attenzione alle famose allucinazioni, che ho evitato incrociando le risposte di più strumenti di AI.
Partiamo dal 2000: anno zero per l’oro fisico da investimento in Italia
Prima del 2000, l'oro in Italia era soggetto a un monopolio statale, gestito dall'Ufficio Italiano dei Cambi. Questo significava che i privati cittadini non potevano liberamente acquistare, vendere o detenere oro fisico e potevano farlo solo tramite enti statali o strutture autorizzate. La Legge n. 7 del 17 gennaio 2000 abolisce il monopolio statale, permettendo ai privati cittadini di acquistare, vendere e detenere oro da investimento.
È da questo momento in poi che possiamo iniziare a parlare seriamente di:
andamento dell’oro fisico da investimento come bene rifugio, su scala nazionale e in riferimento alla popolazione.
logiche di mercato,
logiche fiscali su acquisto, detenzione e rivendita
attori della filiera (banche, operatori professionali oro, intermediari),
e soprattutto del rapporto tra oro e inflazione.
Per questo, nel nostro confronto, prendiamo il 2000 come “anno zero”, sia per l’inflazione italiana che per il valore dell’oro e vediamo che cosa è successo nei 25 anni successivi, fino al 2025.
Come ho lavorato con le AI per trovare i valori?
Con il calcolo composto
È un sistema utile per capire come cresce (o si erode) il valore del denaro nel tempo. Si applica comunemente agli interessi bancari, ma anche ai prezzi e all’inflazione. In pratica, ogni anno il nuovo valore tiene conto dell’incremento dell’anno precedente, e dato che l’inflazione non è costante nel tempo, il calcolo composto tiene conto di ogni singola variazione annuale: ecco perché è molto più realistico rispetto a una semplice media o stima.
Ovviamente, ho usato una base dati attendibile, ISTAT – indice NIC dal 2000 al 2025 e incrociato le informazioni anche con fonti più accessibili come Rivaluta.it per verifica e confronto. I dati variano leggermente, ma sono coerenti.
Dati ISTAT NIC 2000–2025:
Di seguito, una sintesi dei tassi di inflazione annuali basati sull'indice NIC*:
*L'indice NIC (Indice Nazionale dei Prezzi al Consumo per l'Intera Collettività) è un indicatore statistico utilizzato in Italia per misurare l'andamento dei prezzi al consumo. È calcolato dall'ISTAT e rappresenta l'inflazione a livello nazionale, considerando la collettività come un'unica grande famiglia di consumatori.
Dati di Rivaluta.it:
Altra fonte utile è Rivaluta.it che permette di accedere a un database più immediato e di facile consultazione, almeno rispetto a quello ISTAT. I dati variano di poco. Per correttezza e completezza d'informazioni, riporto anche questi.
Adesso facciamo "due conti":
Metodo: capitalizzazione composta dei tassi ISTAT (NIC) dal 2000 al 2025.
Formula: "Calcolo dell’inflazione composta a tasso variabile". Metodo che considera ogni anno il tasso reale registrato, applicandolo come incremento sul valore dell'anno precedente, anno dopo anno.
Ora che abbiamo definito il metodo, vediamo cosa è successo negli ultimi 25 anni:
Incidenza inflazione 2000-2025: Il suddetto calcolo rivela un’inflazione totale del +67,6% in 25 anni
Rivalutazione Oro: L’oro in euro al grammo è passato da 8,8 € a 93,9 €, un incremento di +970%.
Tabella riassuntiva:
In questo caso non è la somma che fa il totale, prendendo in prestito una celebre frase di Totò, ma è il calcolo composto che tiene in considerazione il tasso d'interesse, che varia anno dopo anno, a darci il risultato che volevamo.
Conclusione:
Morale di questa storia, al netto di qualche tolleranza e arrotondamento, possiamo dire che
negli ultimi 25 anni l'inflazione ha avuto un incremento di oltre il 67% e l'oro del 970%.
Anche per persone che, come me, non sono dei matematici o degli economisti, balza all'occhio che 67% è minore di 970%; mi pare evidente questa differenza. Quindi, una spesa che facevamo 25 anni fa e che ci costava 100 Euro, a parità di prodotti acquistati, adesso costa 167 Euro. Se nel 2000 avessi acquistato 1kg di oro, al valore di 8,800 Euro, oggi, lo stesso lingotto da 1Kg, avrebbe un valore di circa 94.000 Euro (968,18% di incremento, per l'esattezza).
L'oro protegge veramente i nostri soldi dall'inflazione? A costo di sembrare ripetitivo, la risposta netta, secca - e a questo punto anche circostanziata - è decisamente “Sì”.

Ti invito a contattarmi per parlare di oro e non di inflazione; di tutela dei tuoi risparmi, del valore del denaro e di come preservarlo nei prossimi anni. Non occorre attendere altri 25 anni per apprezzare un investimento in oro fisico e, pur non essendo un investimento speculativo ma semmai conservativo, proprio per questo ti permette di toccare con mano il concetto di protezione del capitale. Tirando le somme, i soldi che trasformi in oro fisico da investimento proteggono il tuo capitale dell'erosione dell'inflazione, in modo evidente.
Ogni tipo di investimento porta con sé vantaggi e possibili rischi ma, come dico sempre... "Non conosco nessuno che con dell'oro in mano sia mai finito in rovina. Puoi dire altrettanto con altri prodotti?"
Proteggi il tuo capitale a partire da oggi!
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