"E se il valore dell'oro scende?", oppure "Chi mi garantisce che l'oro possa veramente proteggere i miei risparmi?", o ancora "L'oro fisico non dà interessi, come posso considerarlo un asset capace di generare un rendimento?".

Sono alcune delle domande che mi capita di sentire quando propongo oro fisico da investimento.
Ho deciso di dare delle risposte a queste ma anche ad altre domande che ruotano attorno al concetto di "oro come bene rifugio", a cui spesso segue "lo è davvero?" e anche "ma mi posso fidare?".
E' inutile parlare solo con i dati attuali o con proiezioni e previsioni basate su algoritmi matematici. Ho deciso di rispondere con fatti inconfutabili che la storia moderna ci mette a disposizione, riportando, in sintesi, una serie di eventi storici che ha caratterizzato l'economia mondiale e che di riflesso ha pesantemente influito sulle vite di milioni di persone, in Italia e in altri paesi del mondo. Quindi...
Investire in oro conviene? La storia è la migliore consigliera.
Partiamo in questo viaggio alla scoperta di fatti realmente accaduti, documentati, che raccontano quanto l'oro sia stato determinante per evitare fallimenti o risollevare le sorti di persone coinvolte in crisi economiche di portata enorme.
Ho preso tre esempi, fra i tanti. Fatti di cronaca avvenuti in epoca moderna a partire dai primi del '900 del secolo scorso.

La crisi del 1929 negli Stati Uniti
conosciuta come la Grande Depressione, è uno degli eventi economici più devastanti del XX secolo. La bolla speculativa del mercato azionario crollò improvvisamente, provocando una catena di fallimenti di banche, aziende e privati. Tuttavia, chi possedeva riserve auree o beni fisici riuscì a resistere alla tempesta finanziaria meglio di chi aveva investito principalmente in attività cartacee o azionarie.
Molte nazioni, compresi gli Stati Uniti, erano ancora basate sul Gold Standard. Questo significava che il valore delle loro valute era direttamente legato alle riserve auree. Gli Stati che mantennero adeguate riserve d'oro poterono sostenere il valore della loro valuta meglio di altri che avevano esaurito le riserve o erano gravemente indebitati.
Nel 1933 il presidente degli USA, Franklin D. Roosevelt, dovette sospendere il Gold Standard interno per consentire al governo di stampare denaro per stimolare l'economia, ma l'oro rimase cruciale per le riserve del Tesoro.
Banche e Paesi che avevano maggiori riserve auree poterono proteggersi meglio dalla svalutazione monetaria e dal collasso del sistema finanziario.
La Banca d'Inghilterra, ad esempio, con le sue ingenti riserve auree, riuscì a resistere alla crisi più a lungo rispetto ad altre banche centrali europee, nonostante le difficoltà economiche del Paese.
Mentre la maggior parte delle famiglie americane soffriva pesantemente la crisi, chi possedeva oro fisico o aveva mantenuto risorse liquide in forme meno soggette alla svalutazione riuscì a preservare il proprio patrimonio.
Un caso particolarmente significativo è quello di William Randolph Hearst, il magnate dell'editoria, figlio unico di George Hearst, un cercatore d'oro di umili origini arricchitosi durante la grande corsa all'oro californiana. Durante la crisi, Hearst riuscì a proteggere gran parte del suo patrimonio grazie alle sue riserve in oro e alla diversificazione dei suoi investimenti. Sebbene il suo impero mediatico fosse colpito dalla recessione, Hearst aveva risorse auree e altre proprietà che gli permisero di evitare il collasso finanziario che travolse molte altre aziende.
Diverse banche statunitensi collassarono durante la Grande Depressione, poiché non potevano far fronte ai prelievi massicci e alle perdite di investimenti legati al mercato azionario. Tuttavia, alcune banche, soprattutto quelle più prudenti che avevano mantenuto riserve auree significative, riuscirono a evitare il fallimento. J.P. Morgan & Co., ad esempio, fu una delle più grandi e influenti banche americane dell'epoca, in grado di resistere alla crisi meglio di molte altre istituzioni. J.P. Morgan stesso era un sostenitore del Gold Standard e credeva fermamente nell'importanza di avere riserve auree per garantire la solidità del sistema bancario. Durante la Grande Depressione, la banca riuscì a sopravvivere e continuò a operare grazie alla sua gestione prudente e alle sue riserve auree.
La Federal Reserve degli Stati Uniti, che era all'epoca relativamente giovane (creata nel 1913), aveva anch'essa riserve auree significative. Anche se le sue politiche monetarie iniziali durante la crisi furono oggetto di critiche, il fatto di avere oro nelle sue riserve consentì alla Fed di mantenere una certa capacità di manovra nei momenti più difficili della depressione.
Alla fine degli anni '20, la domanda di oro da parte dei cittadini crebbe esponenzialmente. Molti americani iniziarono a ritirare i propri depositi dalle banche per convertirli in oro fisico, creando una situazione di panico finanziario che costrinse il governo a intervenire.
Nel 1933, per proteggere le riserve auree del Paese e rilanciare l'economia, Roosevelt emise l'Executive Order 6102, che obbligava i cittadini a consegnare l'oro al governo, con l'obiettivo di stabilizzare il sistema economico. L'oro confiscato venne utilizzato per rafforzare le riserve federali e permettere al governo di riprendere il controllo della situazione finanziaria.
Un settore che prosperò durante la Grande Depressione fu l'industria mineraria dell'oro. Con la sospensione del Gold Standard e la crescente domanda di oro come bene rifugio, le aziende minerarie che estraevano oro videro un aumento significativo del valore dei loro prodotti. Società come Homestake Mining Company, uno dei principali produttori di oro degli Stati Uniti, prosperarono durante gli anni '30. Mentre gran parte delle aziende andava in bancarotta o subiva enormi perdite, Homestake riuscì a generare profitti elevati grazie all'aumento della domanda di oro.

L'austerity degli anni '70 in Italia
rappresenta un altro momento storico importante che sottolinea il ruolo cruciale dell'oro come bene rifugio.
Nel 1973, l'Italia si trovò a fronteggiare una grave crisi energetica legata al primo shock petrolifero. Questo avvenne quando l'OPEC (Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio) decise di ridurre drasticamente la produzione di petrolio, provocando un aumento esponenziale del prezzo del greggio. L'Italia, fortemente dipendente dalle importazioni di petrolio, si trovò ad affrontare un'inflazione altissima, accompagnata da una stagnazione economica. Per far fronte a questa crisi, il governo italiano introdusse misure di austerity, che includevano razionamenti di energia, come il blocco della circolazione delle automobili nei giorni festivi e una serie di tagli drastici ai consumi.
Durante quel periodo, l'incertezza economica spinse molte famiglie italiane a cercare modi sicuri per proteggere i propri risparmi.
La lira subiva forti svalutazioni a causa dell'inflazione, e come in altre crisi simili, l'oro fisico si dimostrò una scelta saggia per chi voleva preservare il valore del proprio denaro. l'oro rappresentava una garanzia di stabilità per molte famiglie che temevano una ulteriore erosione del potere d'acquisto della lira.
In quel decennio molti italiani cominciarono a investire nell'oro, proprio per difendersi dall’incertezza economica. Gli italiani hanno sempre avuto una forte cultura del risparmio, e l'oro, soprattutto sotto forma di gioielli, era spesso considerato un bene tangibile con cui proteggere il proprio patrimonio. Anche se l'investimento diretto in oro fisico non era pienamente regolamentato come oggi (legge 7 del 17 gennaio 2000), si può dire che ci fosse una forma di protezione del valore attraverso l'oro acquistato e detenuto in altre modalità.

Il crollo finanziario della Lehman Brothers nel 2008,
legato alla crisi dei mutui subprime e ai prodotti finanziari tossici, segnò l'inizio di una grave crisi economica.
Mentre molti investimenti crollarono, chi possedeva oro riuscì a mantenere il proprio patrimonio o a trarne profitto. Prima del 2008, l'oro era quotato circa 650 dollari per oncia, ma dopo il crollo di Lehman Brothers superò i 1.000 dollari, continuando a crescere fino a oltre 1.900 dollari nel 2011. Gli investitori cercarono rifugio nell'oro di fronte alla crisi dei mercati.
Investitori come John Paulson e David Einhorn riuscirono a proteggersi grazie a massicci investimenti in oro e strumenti finanziari legati al metallo. Paulson, scommettendo contro i mutui subprime e acquistando oro fisico, guadagnò miliardi. Anche Greenlight Capital, il fondo di Einhorn, trasse profitto dal valore crescente dell'oro. Nel 2009, John Paulson, in risposta alla crisi finanziaria globale, creò il Paulson Gold Fund, un fondo che si concentra principalmente su investimenti in oro fisico e in azioni di società minerarie aurifere con l'obiettivo di proteggere il capitale degli investitori dall’inflazione e dall’incertezza economica, sfruttando la tendenza dell’oro a mantenere il suo valore in tempi di crisi.
Il fondo ha avuto un notevole successo, soprattutto nei primi anni, grazie all’aumento del prezzo dell’oro. Paulson ha investito in diverse società minerarie, tra cui Equinox Gold Corp, che ha visto un significativo aumento del valore delle sue azioni.
Le banche centrali, come quella russa e cinese, che avevano accumulato oro per diversificare le loro riserve, beneficiarono del rialzo dei prezzi. Queste istituzioni incrementarono ulteriormente le proprie riserve auree, vedendo nell'oro uno strumento di stabilità.
Molti piccoli investitori che si spostarono sull'oro fisico, attraverso lingotti o monete come il Krugerrand e l'American Gold Eagle, preservarono il proprio capitale. Durante e dopo la crisi, la domanda di oro fisico crebbe notevolmente.
Anche le azioni di compagnie minerarie aumentarono, seguendo il rialzo dell'oro. Gli ETF sull'oro attrassero molti capitali da investitori in cerca di esposizione all'oro senza possederlo fisicamente.
Il crollo di Lehman Brothers e la crisi dei mutui subprime del 2008 offrirono una lezione preziosa sull'importanza di possedere oro fisico in tempi di incertezza economica. Chi aveva investito in oro prima della crisi o chi aveva accumulato riserve auree fu in grado di salvaguardare il proprio patrimonio. Il prezzo dell'oro aumentò significativamente durante e dopo la crisi, dimostrando ancora una volta che il metallo prezioso è una delle migliori protezioni contro la volatilità dei mercati finanziari e la svalutazione monetaria.
Oggi
Sebbene il contesto storico sia diverso rispetto ai periodi in cui si sono verificati gli eventi sopra citati, il mondo sta affrontando ancora una volta numerose e nuove incertezze: guerre, crisi energetiche e ambientali, attentati politici, imminenti elezioni USA, tagli dei tassi d’interesse da parte della Fed.
L’oro, da sempre, può rappresentare una protezione contro l’erosione del potere d’acquisto causata dall’inflazione e dalle oscillazioni dei mercati finanziari; è una riserva di valore universale, riconosciuta ovunque e in ogni epoca, da oltre 6000 anni.
L’oro non stacca cedole e non garantisce interessi, ma se pensi che solo da gennaio 2024 ad oggi (data di pubblicazione di questo articolo) ha avuto un incremento del 28% e ha infranto il record per ben 30 volte, “forse”, vale la pena farci un pensiero. Se il primo gennaio 2024 avessi acquistato lingotti d'oro per un valore di 10.000 euro, oggi quell'oro avrebbe raggiunto il valore di circa 12.800 euro.
In un'ottica di diversificazione e di protezione dei propri risparmi, investire in lingotti d'oro è sicuramente una scelta sensata e lungimirante.
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NB. Le immagini contenute in questo articolo sono generate con AI ed hanno il solo scopo di rappresentare eventi, fatti e periodi storici.
Approfondimenti:
Da Studenti.it: Il Gold Standard: storia dei rapporti tra oro, monete e banconote in Europa
Da WeSchool: La crisi del ‘29 e la Grande depressione: riassunto
Da Wikipedia: Executive Order 6102
Da Wikipedia: William Randolph Hearst
Da Wikipedia: Corsa all'oro californiana
Da Wikipedia: J. P. Morgan & Co.
Da Wikipedia: Homestake Mining Company
Da Novecento.org: 1973: le prime domeniche dell'austerity
Da Maremosso - La Feltrinelli: Austerity 1973: le conseguenze della crisi petrolifera in Italia
Da Presidenza Consiglio dei Ministri: Legge 7 del 17 gennaio 2000
Da Investopedia: The Collapse of Lehman Brothers: A Case Study
Da Britannica: Bankruptcy of Lehman Brothers
Da Wikipedia: Mutui subprime
Da Wikipedia: Krugerrand
Da Wikipedia: American Gold Eagle
Da Gold Price: Historical gold price
Da Morningstar: David Einhorn's Greenlight Capital snaps up gold as it cuts stake in top two holdings
Da Yahoo Finance: Here’s Why Billionaire John Paulson Loves This Canadian Gold Mining Stock
Da Visual Capitalist: Ranked: The Largest Gold Reserves, by Country
Da Bergamo News: L’oro viaggia verso nuovi massimi: +28% dall’inizio dell’anno
Da Vicenza Più - Il Sole 24 Ore: Oro, Il Sole 24 Ore: “Per 30 volte al record nel 2024. Rialzi mai così intensi da 17 anni”
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